Ormai siamo pienamente consapevoli di essere vittime del fast food, della fast fashion, del fast delivery, del fast tourism, e di qualsiasi altra forma di "fast life". L’illusione di poter avere tutto, ovunque e subito ci ha fatto credere di essere padroni delle nostre scelte.
In realtà, è successo l’esatto contrario: quel "fast qualcosa" si è tradotto in un abbassamento della qualità, intrappolandoci in schemi predefiniti. Stesso cibo, stesse esperienze, tutto si assomiglia, tutto è uniforme.
Il rischio è enorme, perché questa tendenza sta portando a un'omogeneizzazione culturale e territoriale. Eppure, la vera ricchezza risiede nella diversità. Noi pensiamo ai territori come entità vive, ciascuno con una propria identità e un proprio sistema di valori. Ogni luogo è unico, ha una storia da raccontare e merita di essere conosciuto e valorizzato.
Da queste riflessioni nasce Natìk, un progetto che vuole creare una connessione tra persone e territori. Per poterci riuscire ci è apparso chiaro che bisogna portare le persone a scoprire e comprendere quel patrimonio storico, artistico, culturale, industriale, naturale, e anche sociale, che caratterizza ogni luogo. Così facendo, si sviluppa un senso di affezione e responsabilità.
Il simbolo di Natìk è una torcia, una fiamma viva che arde di passione.
È la torcia che porta il fuoco, un elemento di svolta evolutiva da cui dipendiamo. Ed è anche la torcia che illumina, permettendoci di esplorare l'ignoto e andare verso il progresso.
Fuoco e luce. Tradizione e innovazione.
Nel nostro piccolo mireremo a fare le cose in grande, per costruire il mondo migliore che immaginiamo, sotto la guida di un'innovazione responsabile che permetta di scoprire e comprendere la bellezza che ci circonda.
Il team di Natìk